UNA NOTTE IDEALE PER CONTARE LE STELLE (G.Kuzminac - S.Contin) Sulla collina non c'e' nessun rumore tra poco dorme pure la citta' e dai tornanti, ogni tanto i fari delle auto ad illuminare la tranquillita': e due ragazzi come gufi, occhi come il vento, tra l'erba ed i sassi stanno a chiaccherare, dalla cintura a borchie tolse un foglietto strano che attorno al dito fece arrotolare: domani parto ed il soldato faro' la sentinella in piedi imparero', Signorsi' e' il futuro che si avvicina dietro a lattine vuote di benzina. Lei pelle ossa e gonna corta di lana prese la mira ed al tronco ci tiro', mentre cadeva dalle labbra la sigaretta soffiando il fumo poi si inginocchio': pensa se il cielo fosse tutto per noi su quale stella mi porterai, con dei fiori sul vestito, sara' quando tra un anno mi sposerai E l'orologio al quarzo prese a suonare alcune note di malinconia, La ragazza agitata disse: e'troppo tardi se c'e' mio padre e' meglio andare via... Senza parlare riguardarono il cielo perche' la luna ad un tratto arrivo' con un po' di rumore la Renault in retromarcia il buio divoro'